"La Bugia" è un breve racconto di Luigi
Cerutti. Si tratta di una storia di inganni, o meglio di autoinganni, durante
la quale una famiglia, durante tre generazioni, si illude di possedere un
tesoro sottoforma di una statuetta di porcellana di una "donnetta".
Racconto piacevole, curioso, che nel finale svela una verità che appare ovvia
fin dall'inizio, una verità che si ci fa capire l'inganno dell'arte,
l'illusione di possedere qualcosa di immenso valore e che invece, assai spesso,
cozza con la meno prosaica realtà dei fatti.
Sulla base di questo racconto si è costruito un
interessante progetto che ha coinvolto Luciano Bobba, fotografo sperimentatore,
che ha, di fatto, illustrato questa breve storia. Bobba è sempre stato
interessato dalle nuove tecnologie fotografiche, ha ricercato dapprima gli
effetti dell'analogico e successivamente del digitale. Ora lavora
esclusivamente con i dispositivi offerti dagli Iphone, costruendo percorsi
progettuali di grande interesse estetico.
Lavorando con attenzione e intelligenza, le sue
fotografie finiscono per assumere una connotazione pittorica, quasi
travalicando il più puro spirito dello scatto. Il suo procedere – in poche
parole – è impostato sulla resa degli effetti che il pixel può avere nella
restituzione del'immagine, sullo sgranarsi sottile delle cose che si
sovrappongono ossessivamente come ricordi sfocati. Quello di Bobba è prima di
tutto un lavoro sul tempo, sul fissasi del ricordo che non appare mai nel
nitore del presente. Eppure, in questo gioco di riflessi sovrapposti si crea il
tessuto di una storia che, in questo caso, riesce a dipanarsi come un film. La
gerarchia parola/immagine si mischia, non si riesce più a chiarire quale delle
due azioni intellettuali sia subordinata all'altra, se la parola abbia bisogno
dell'immagine o viceversa. Le due azioni restano autonome, aggiungendo però
preziose informazioni al procedere dei discorsi. Se una delle intenzioni di
Cerutti era di "dare concretezza alla bugia", lo ha fatto con
l'intenzione evocativa del suo racconto sull'inganno dell'Arte; Bobba invece ha
dato concretezza alle parole, imponendo una sua visione che, grazie al suo
sguardo, diventa universale.