Outsider art è
una tipologia di arte che, come intuito dal critico Roger Cardinal,
identificava certi percorsi estetici collocabili fuori dagli schemi,
allontanandosi volutamente dalla prassi dei movimenti e del circuito corrente.
Spesso, per sottolineare la peculiarità dell’Outsider art, si è insistito sulla spontaneità dei percorsi
psichici che sono alla base della creazione per paragonare i lavori prodotti a
forme di espressione prive di qualunque sovrastruttura e, per questo, assai
vicine all’essenza originaria della realtà percepita.
Ovviamente
l’idea fondante di questa ricerca estetica nacque grazie all’intuizione di Jean
Dubuffet, artista profondamente anticonformista che si è sempre mosso
all’insegna della negazione. Infatti l’Art Brut, piattaforma culturale sulla
quale si fonda l’esperienza Outsider, si contrappone alle Arts Culturerels,
alla “sublimità delle attività superiori”, per giungere infine a qualcosa di
non consueto.
Riflettendo sul
caso di Dubuffet, quasi spontaneamente, nascono delle domande sulla creatività,
sulla realzione “ambigua e complessa –
come afferma il critico Giorgio Bedoni –
tra l’essere umano e la sua opera”. Per questo il percorso proposto nelle
sale del Castello Paleologo di Casale Monferrato si dipana tra opere che prima di tutto devono essere
intese come fortemente ironiche, configurando un’intelligente testimonianza e
una demitizzante rappresentazione della nostra epoca, epoca sempre proposta
come un gioco e con uno spirito che, ricordando una definizione data all’opera
di Enrico Baj, porterebbe anche questi lavori a essere definiti neodadaisti.
Nessun commento:
Posta un commento