La produzione di sculture architettoniche e installazioni del Bonzanos Art Group cattura l’attenzione per l’efficacia del percorso creativo. I Bonzanos Art
Group procedono su due livelli: il primo è prettamente bidimensionale e può
essere identificato come una forma di elaborazione fotografica; il secondo è
plastico e verte sulla realizzazione di corpi umani – o di parti di essi – con
sottili e malleabili fili di rame.
Il primo nucleo produttivo sembra affondare le sue radici
nell’arte tardo rinascimentale. I Bonzanos sembrano riflettere su quel tipo di
produzione concettista che tendeva a evocare qualcosa attraverso la
mistificazione. Nei loro lavori nulla è mai quello che sembra poiché le forme
che compongono le figure si modificano a seconda del punto da cui le si
osserva. Esse possono sembrare dapprima trame di tessuti che successivamente si
evolvono in altre figure che determinano diversi approcci alla realtà.
La scultura tout court si compone di parti che
illusionisticamente si assemblano creando strutture complete. L’illusione è
determinata dalla volontà di appoggiare la parte di corpo su uno specchio che
offre una parvenza di diafanità e permette il dilatarsi della forma fino a
comporne un’altra più completa. Il corpo così creato si carica di numerosi
elementi ideali, ponendosi come cristallizzazione di movimento di una danza che
trasmette fisicità e armonia. In queste sculture, come affermato da Linda Kaiser, composte di fili di rame intorno a corpi senza scheletro, si può afferrare un equilibrio leggero, la ricerca di una metà ideale da ricomporre nelle lastre specchianti di acciaio.
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