Una riflessione sulla scultura contemporanea è al centro
della mostra che ospitata nelle Sale d’Arte comunali di Alessandria. Il discorso ruota attorno
all’opera di quattro autori che propongono gli esiti di lavori assai diversi
tra loro, esiti che dimostrano l’assimilazione e la rielaborazione di modalità
che esprimono una varietas culturale
che, contrariamente a quanto avveniva fino a qualche decennio fa, non può
essere pensata come appartenente soltanto a pochi centri trainanti. La
discussione sull’arte è ormai una questione globale e l’aggiornamento si
guadagna confrontando le proprie idee sulla rete, osservando e studiando le
novità che via via incrementano il dinamico mondo della scultura
internazionale.
Gabriele Arveda propone
delle sculture in metallo di dimensione medio/piccole. Egli, forte della sua
esperienza orafa, riflette sulle forme della realtà, e miscelando pieni e vuoti
costruisce immagini con una vago sapore impressionista . Davide Bonaldo propone
una videoinstallazione che nasce dall’esigenza di confrontarsi con un certo
tipo di problematica ecologica, portando alla luce il disastro ambientale
provocato dalla lavorazione dell’amianto, disastro che si rispecchia nei
rovinosi “panorami da cartolina” che dialogano con un progetto di
documentazione dell’immaginario sul paesaggio che Francesco Sala ha sviluppato
con Michela Deponti. Carlo Ivaldi mette in mostra alcuni lavori in metallo,
poderose costruzioni materiche che perdono di compattezza fino a diventare
diafane. Giovanni Saldì partendo da una riflessione sull’antico, costruisce
immagini con materiali inusuali – asfalti, catrami, pietrame – nobilitando in
questo modo qualcosa che, nonostante la sua presenza nel nostro quotidiano,
rimarrebbe invisibile.
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