Lo spazio della Galleria Lara e Rino Costa di Valenza sembra adattarsi
perfettamente all’opera di Rudy Pulcinelli, artista pratese tra i più
importanti autori contemporanei. Il bianco che costruisce lo spazio diventa il
fondale per accogliere le sculture concepite e costruite come susseguirsi di lettere, ugualmente bianche, che
caratterizzano la sua opera. Esse divengono in questo modo emanazioni dello
spazio, aggetti tridimensionali, che creano un preciso rapporto con il
fruitore. Non importa la materia con cui Pulcinelli ha creato le sue lettere,
autentici segni snaturati nel loro significato assoluto, non importano le loro
dimensioni, esse sono frammenti di discorsi, baleni di idee che si moltiplicano
nella babele delle lingue contemporanee.
Le lettere di Pulcinelli appartengono a vari alfabeti, sono
l’essenza della cultura, sono la comunicazione allo stato puro, rappresentano
un mezzo di emancipazione del genere umano, affermano la possibilità di
interagire e sconfiggere la morte che interrompe il nostro eloquio, poiché è
attraverso il segno scritto che ciascuno di noi continua a vivere.
Le lettere, come già detto, non costruiscono frasi o proclami,
esse si propongono come elementi di dialoghi immaginari, si distendono sulle
superfici, si muovono intrecciandosi per costruire qualcosa che sta a noi
estrapolare. Le culture rappresentate dai segni alfabetici non sono più
distanti tra loro, esse partecipano alla creazione di un linguaggio universale,
un linguaggio che sottolinea la straordinaria volontà di essere compresi
ovunque e da chiunque.
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