giovedì 12 marzo 2015

la bugia di luciano bobba e luigi cerutti

"La Bugia" è un breve racconto di Luigi Cerutti. Si tratta di una storia di inganni, o meglio di autoinganni, durante la quale una famiglia, durante tre generazioni, si illude di possedere un tesoro sottoforma di una statuetta di porcellana di una "donnetta". Racconto piacevole, curioso, che nel finale svela una verità che appare ovvia fin dall'inizio, una verità che si ci fa capire l'inganno dell'arte, l'illusione di possedere qualcosa di immenso valore e che invece, assai spesso, cozza con la meno prosaica realtà dei fatti.



Sulla base di questo racconto si è costruito un interessante progetto che ha coinvolto Luciano Bobba, fotografo sperimentatore, che ha, di fatto, illustrato questa breve storia. Bobba è sempre stato interessato dalle nuove tecnologie fotografiche, ha ricercato dapprima gli effetti dell'analogico e successivamente del digitale. Ora lavora esclusivamente con i dispositivi offerti dagli Iphone, costruendo percorsi progettuali di grande interesse estetico.




Lavorando con attenzione e intelligenza, le sue fotografie finiscono per assumere una connotazione pittorica, quasi travalicando il più puro spirito dello scatto. Il suo procedere – in poche parole – è impostato sulla resa degli effetti che il pixel può avere nella restituzione del'immagine, sullo sgranarsi sottile delle cose che si sovrappongono ossessivamente come ricordi sfocati. Quello di Bobba è prima di tutto un lavoro sul tempo, sul fissasi del ricordo che non appare mai nel nitore del presente. Eppure, in questo gioco di riflessi sovrapposti si crea il tessuto di una storia che, in questo caso, riesce a dipanarsi come un film. La gerarchia parola/immagine si mischia, non si riesce più a chiarire quale delle due azioni intellettuali sia subordinata all'altra, se la parola abbia bisogno dell'immagine o viceversa. Le due azioni restano autonome, aggiungendo però preziose informazioni al procedere dei discorsi. Se una delle intenzioni di Cerutti era di "dare concretezza alla bugia", lo ha fatto con l'intenzione evocativa del suo racconto sull'inganno dell'Arte; Bobba invece ha dato concretezza alle parole, imponendo una sua visione che, grazie al suo sguardo, diventa universale.

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