Enrico Della Torre è uno dei massimi esempi di artista
contemporaneo italiano. Già protagonista negli anni del dibattito italiano sull'arte contemporanea, Della Torre è autore di una serie di opere recenti che indagano
ancora più a fondo la sua estetica.
Per questo, nella mostra alessandrina a lui dedicata, accanto alle sue opere più identificative,
soprattutto acqueforti e acquetinte, sono poste alcune opere su carta, in
prevalenza pastelli e disegni, opere che confermano la forza del suo segno che
si unisce al colore. L’immagine che si ricava è quella di una figura che sembra
costruirsi geometricamente, sembra affermarsi, come direbbe Paul Klee, in modo
da dover essere interpretata per renderla appunto una figura, per darle rilievo
con un gioco alterno di luci e ombre.
Della Torre con questi lavori sembra concludere il processo
di comunicazione intersoggettiva, cioè non mediata dal riferimento alla natura
intesa come codice o linguaggio comune all’artista che emette il messaggio e al
fruitore che lo riceve. Infatti, la sua arte diventa poesia, è la sintesi di un
suono che si sedimenta nel segno e rimane assoluto, sospeso nel tempo e nello
spazio.
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