lunedì 14 aprile 2014

la natura morta di piero gilardi

L’idea di Piero Gilardi è forse quella di offrirci la percezione di frammenti di natura. C’è qualcosa di idealizzato nelle sue composizioni, egli sembra donarci un artefatto che appare ai nostri occhi come qualcosa di completo e di perfetto, una piccola porzione di spazio naturale che viene replicato a un diverso grado di semplificazione plastico, una sorta di citazione che non rifugge dall’imitazione.



Sono composizioni di grande impatto emotivo che potremmo tranquillamente definire “nature morte”. Le sue teche, dal vago carattere museale, sono l’ultimo passaggio della riflessione su un genere che ha radici assai profonde. Gilardi propone un prodotto carico di coerenza strutturale ma fondato su una sostanziale illimitata trama di combinazioni. La sua è una produzione di cose inanimate che esclude la presenza diretta dell’uomo e si concentra sulle forme e i volumi degli oggetti, sul loro colore, sulla luce.



Gilardi è per questo un autore profondamente realista poiché il suo obiettivo principale è quello di suscitare un’emozione estetica attraverso l’ammirazione dell’effetto di verisimiglianza, in modo del tutto analogo a quello che poteva avvenire di fronte a una tela proponente proprio una natura morta. Gilardi si pone in questo modo al vertice di un’evoluzione artistica che insiste sulla volontà di rappresentare la realtà. Attraverso la mimesis egli ricorre all’espediente “scultoreo” fornendo un lavoro completo, del tutto aderente agli standard estetici di questo genere.



La natura morta è fatta per il godimento privato, e in Gilardi si riesce a cogliere questa voglia di eclissarsi dagli aspetti eclatanti dell’esposizione monumentale. Le sue sculture sono autentici componimenti poetici, sono citazioni di paesaggi pascoliani nelle quali si percepisce qualcosa di meditato, una riflessione che ci permette di cogliere qualcosa che, pur appartenendo alla quotidianità, diventa evento eccezionale, degno di essere rappresentato e ricordato. I suoi spazi palpitanti, creati con materiali perfettamente posseduti e manipolati, ci offrono l’opportunità di un rifugio al quale accedere per distaccarsi dal selvaggio consumismo della nostra società.

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