domenica 16 novembre 2014

due installazioni di corrado bonomi

Lo spazio del nuovo allestimento di Corrado Bonomi si trova all’interno di uno dei più bei palazzi tardobarocchi casalesi. Bonomi, come è sua consuetudine, ci propone oggetti familiari e ci induce a osservarli attraverso una prospettiva strana, inconsueta, a volte addirittura irriconoscibile. L’oggetto viene distanziato e guardato da lontano. Al contrario della prima fase di osservazione delle opere, fase durante la quale siamo portati all’immedesimazione, in questo momento percepiamo l’essenza spirituale di un’arte improntata sulla tautologia, cioè un’enunciazione in termini diversi di quanto dovrebbe essere oggetto di spiegazione, con improvvise accelerazioni di significato che danno un valore supplementare al segno che così ironicamente ci viene proposto.



L’arte di Bonomi è ironica, carica di sillogismi e metafore, e anche in questo caso si è servito di questi espedienti per costruire un percorso che spicca per l’aspetto visionario, per la forza con cui si impone al visitatore/fruitore dello spazio. Di fatto non esiste nessun punto che gli è stato messo a disposizione in cui l’artista non sia intervenuto, talvolta mimetizzando il suo lavoro e costringendo l’osservatore a un’analisi che riflette la creatività della sua produzione. È il caso dei “romantici” vasi di fiori che si trovano al centro di ogni tavolo, vasi ottenuti con oggetti tipici della floricultura (sottovasi, tubi per innaffiare, palette da giardinaggio). Essi evocano il fiore, lo imitano, strappando un divertito sorriso di fronte all’inganno che celano.



Altrettanto efficace è l’allestimento che Bonomi costruisce sui muri perimetrali della prima stanza. Egli costringe chi entra a “immergersi” in un mare virtuale, a circondarsi di pesci che però vengono presentati come simulacri inscatolati, come noi li vediamo più spesso, ossia come roba da mangiare. Le scatole di latta di marche assai note ripetono un modulo che riesce a imporsi alla vista per colore e forma senza infastidire.

Nella stessa maniera ci appare la più poetica delle soluzioni artistiche di Bonomi. “Castelli in aria” si colloca a qualche metro  da terra: sottili fili invisibili reggono delle leggerissime nuvole di materiale isolante sule quali hanno le loro fondamenta dei castelli di carta. Moltiplicati da un gioco di specchi, illuminati dal ripetersi delle luci del locale, l’installazione offre un piacevole senso di pace, immergendoci in un’atmosfera meravigliosamente fiabesca.


Nessun commento:

Posta un commento