L'artista e performer casalese Giovanni Saldì è stato fermato domenica scorsa con la sua opera itinerante alla fiera d’arte Artissima a Torino. Dice lo scultore: “pensavano fosse un opera prelevata all’interno della fiera e sprovvista di voucher d’acquisto per l’uscita” .
Giovanni Saldì da tre anni sta portando in giro per il mondo la sua performance, ormai molto visibile e conosciuta, dal titolo “Fammi girare la testa”. Ciò allude al fatto sia che la testa “gira” fisicamente e si muove come scultura itinerante, sia al fatto che l’arte dovrebbe fare girare la testa emozionando. Artista/attore come ama definirsi, sperimenta l’interazione arte-performer-pubblico. Egli non si limita a creare un manufatto ma vuole animarlo inserendolo nella realtà quotidiana, creando un tramite attoriale fra l’animato (pubblico inconsapevole) e l’inanimato (scultura). Si tratta in fondo di una sorta di rappresentazione teatrale durante la quale l’artista dialoga fisicamente con la teste scolpita con asfalti, lasciando letteralmente interdetti gli osservatori che scrutano curiosi cercando di intuire se si tratti appunto di teatro, di performance, o altro.
Dopo un paio di ore di attività all’interno dello spazio espositivo
torinese, totalmente documentate da video, la Sicurezza ferma Saldì mentre con
la sua scultura ben visibile tra le braccia si accingeva a andarsene. Gli viene
intimato: Dove sta portando quest’opera, ha il voucher? Lui: "Si tratta di una performance la
testa è di mia proprietà e l’ artista sono io". Il performer Giovanni Saldì viene così
scortato dalla Sicurezza in un locale apposito, per accertamenti sulla medesima
opere d'arte. Vengono contattati telefonicamente galleristi e colleghi
che seguono da tempo la ricerca di Saldì quali testimoni dell’ originalità
dell’opera. Carlo Pesce, curatore di alcune mostre di Saldì spiega che si
tratta si un’idea originale e tutto è partito da un prototipo creato scolpendo
un pezzo di manto stradale smesso.La statua, una specie di simulacro di musa ispiratrice, suggerisce le idee all’artista
e ne diviene compagna di viaggio con l’altrettanto inseparabile videocamera. La
testa d’asfalto è considerata una creatura che vive la quotidianità e si
arricchisce di esperienze. E’ stata oggetto di tesi all’Accademia Albertina, è
andata come visitatrice in Biennale a Venezia, e ha doppia cittadinanza Italo-spagnola
essendo nata in Spagna. L’opera è già
stata sottoposta a controlli all’aeroporto internazionale Reina Sofia, per
disposizioni di sicurezza relativa ad esplosivi e traffico di opere d’arte. La
statua è attualmente sotto sequestro preventivo a Torino e Saldì è stato
fotografato insieme alla sua opera per accertamenti. Le indagini in corso
vorrebbero accertare se si tratta di un progetto artistico o se dietro possa pure
celarsi una manovra di Marketing ben più ampia.
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